Petrolini: Nerone
di Ariela Stingi
L’ “Asino vola” ha recentemente ricordato Petrolini nell’ottantesimo della morte. In questa occasione, invece, riportiamo un estratto della commedia Nerone, scritta dall’attore nel 1917, che conobbe un successo straordinario.
Petrolini, nei panni dell’imperatore romano, crea la parodia dell’uomo politico, dell’uomo di spettacolo e di tutti coloro che attraverso l’uso della parola riescono a raggirare, ammaliare e soggiogare gli altri.
A quasi cento anni dalla creazione di questo personaggio risulta evidente come la lettura di Petrolini non sia stata per nulla superficiale e limitata al suo tempo ma abbia colto appieno una tipologia di essere umano che, ora più che mai, invade pesantemente le coscienze influenzando il corso della società.
Ieri come oggi, Nerone si fa forte delle sue promesse, che non intende certamente mantenere, getta fumo negli occhi e inganna subdolamente il popolo rassicurandolo che
“domani Roma rinascerà più bella e più forte che pria!” (Bravo! Grazie!)
NERONE : Non faccio il pompiere… aspetta, posso telefonare… (Va al telefono:) Pronto… Signorina, mi metta in comunicazione con il corpo… no, me ne sarei guardato bene… no… no, con quello dei vigili. Pronto? ah… lei parla col signo’ Nerone… Lei è quel vigile… quel vigilone… Sì… qui… al Campidoglio c’è un incendio!… Sì, un incendio di fuoco… Non se ne dimentichi. Se lo scriva su un pezzetto di carta così avvisa i suoi compagni quando vengono… A me? No… a Poppea le brucia l’appartamento… No! Venga con un pompone… con una buona macchina… Voleva venire con uno schizzetto! Ma no!… Va a fuoco tutta Roma!…
VOCE (da dentro) : A morte l’incendiario!
POPOLO : A morte!
NERONE (indicando il telefono) : Litigheno!
POPPEA (indicando il balcone) : Ma no! È di là! È il popolo!
NERONE : Ecco! Ecco! Ecco lì! Lo vedi come fanno? Ma cosa vuole questa vile moltitudine?
BURRO : Il tuo sangue!
[…]
SCENA OTTAVA
EGLOGE — (entrando con un urlo di terrore) Cesaretto te vonno ammazzà! Tu sei responsabile dell’incendio.
NERONE — Io responsabile dell’incendio. No! Sono assicurato con La Fondiaria.
POPPEA — Cesare, persuadi il popolo con uno dei tuoi soliti discorsi.
NERONE — Sta bene, parlerò al popolo, ma non mi lasciate solo… venitemi a tergo… (si avvia al podio, ma le urla improvvise lo fanno retrocedere frettolosamente) Ah, no… il popolo è ignorante… vo’ li quatrini… (ripete l’azione e nuovamente retrocede) Ho trovato… il popolo è mio… un nume mi ha dato un lume. Eureka! Eureka! E chi se ne … importa! L’ho in mano… Basta che lo fai divertì il popolo è tuo… (va al podio accolto nuovamente dalle urla, rimane al podio dicendo i numeri della morra) Sette… Tre… Tutta…
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Quattro… Otto… Sei… Sei…
NERONE — Stupida… Ignobile plebaglia! Così ricompensate i sacrifici fatti per voi? Ritiratevi, dimostratevi uomini e domani Roma rinascerà più bella e più superba che pria…
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Bravo!
NERONE — Grazie (rivolgendosi a Egloge e a Poppea) E’ piaciuta questa parola… pria… Il popolo quando sente le parole difficili si affeziona… Ora gliela ridico… Più bella e più superba che pria.
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Bravo!
NERONE — (sempre più affrettatamente quasi cercando di sorprendere il popolo)Più bella e più superba che pria…
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Bravo!
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Bravo!
NERONE — … Zie.
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Bravo!
NERONE — (facendo il gesto di dire la parola pria, senza però dirla)
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Bravo!
NERONE — Bravo!
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Grazie!
NERONE — Lo vedi all’urtimo com’è il popolo? Quando si abitua a dire che sei bravo, pure che nun fai gnente, sei sempre bravo! Guarda (ripete il gesto senza dire la parola)
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Brrrrrrrrr…..
NERONE — Domani …. Domani …. Domani …. Quanti ne abbiamo …. Domani ne abbiamo …. Saranno fatte grandi distribuzioni di vino, di olio, di pane e di sesterzi… Panem et circentibus…
VOCE DEL POPOLO — (da dentro) Panem et circenses!
NERONE — Cacchibus… C’è uno che parla bergamasco… Eccomi a voi tutto d’un pezzo… Io vi darò tutto, basta che non domandate nulla! Il momento è difficile, l’ora è suprema, l’affare si ingrossa e… e chi la fa l’aspetta! Ed ora, ed ora vattene diletta ciurmaglia!